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Iniziamo il nuovo anno con un grande desiderio di scoprire nuovi luoghi da visitare e ascoltare nuove storie sul nostro straordinario mondo “reale”, perché ogni luogo ha almeno una storia da raccontare e Loquis vuole raccontarle tutte

Il viaggio è un gioco 

Elisabetta Ricciuti è una giovane autrice catanese molto simpatica e talentuosa.

Da adolescente viaggiava spesso con suo padre, giocavano ad esplorare luoghi sconosciuti e a verificare con i loro occhi avvenimenti letti nei libri, visitando monumenti, leggendo testimonianze, chiedendo agli abitanti o ad addetti ai lavori.

Il viaggio era vissuto da padre e figlia come un gioco, uno strumento di conoscenza e di complicità, il loro modo per rendere vivi i libri, per allenare gli occhi alla bellezza e la mente a comprendere e conoscere.

Elisabetta ha provato a ricreare questa magia tra padre e figlia, nel canale La strada di Francesco una serie podcast realizzata per Anas che racconta le storie di 50 luoghi delle Marche e dell’Umbria, ripercorrendo, non solo l’esperienza di San Francesco, ma anche l’emozione che si prova, visitando  cittadine, camminando nei sentieri, assaporando prodotti tipici e vivendo qualche avventura sportiva in queste due splendide regioni del centro Italia.

Le frontiere esistono?

Dino Buzzati scrisse un racconto bellissimo che si chiama I Sette messaggeri, un racconto sul significato della frontiera e sulla domanda che il protagonista della storia si pone man mano che si avvicina ai luoghi di confine del suo regno: i confini esistono?

Il protagonista della storia, di viaggio in viaggio, di territorio in territorio, comprenderà che paesaggio e abitanti non si curano dei confini e che molte sono le somiglianze di chi vive in queste terre.

Eppure, anche quando le nazionalità si abbracciano negli usi e costumi, le frontiere paiono esistere e porre delle barriere.

C’è una frontiera, quella italo francese in Val di Susa, che ha una storia di migrazione e speranza.

In questo viaggio, che non ha niente di turistico, viene da chiedersi se, chi lo percorre, spesso con fatica e drammi alle spalle, si soffermi a guardare il panorama, anche solo per qualche minuto, per ammirarne l’incanto e la bellezza.

Capiterà magari di dimenticare, per un istante, il motivo del viaggio e distrarsi dalle preoccupazioni, rapiti dal paesaggio, prima di ritentare ad attraversare la frontiera, per chissà quante volte.

Che cosa hanno in comune la frontiera italo – francese e Torino, con il Centro permanente per il rimpatrio di Corso Brunelleschi, la Questura di Corso Verona e il Politecnico?

Lo scoprirai nelle storie del Canale Limbo – Le vite sospese di chi si fa migrante“, un podcast scritto da Silvia Baldetti e Luca Rondi,  prodotto da Engim Internazionale in collaborazione con Altreconomia e Border Radio.

Curiosità dal mondo..