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Federica Verona da anni si occupa di periferie e di disagio abitativo e, insieme a un team eterogeneo di professionisti, ha ideato e fondato SUPER, il festival “lento” delle periferie a Milano, che oggi è anche diventato un canale di Loquis dedicato proprio al racconto di quei luoghi (lo puoi ascoltare cliccando qui!).
Abbiamo fatto qualche domanda a Federica, per capire appieno la sua storia e la storia di SUPER.

1) Di cosa parliamo quando parliamo di cittadinanza attiva e disagio abitativo?

La cittadinanza attiva è ciò che spesso anima i quartieri e lo fa dal basso, rispondendo con le proprie energie a dei bisogni pratici, immediati e concreti. Lo fa spesso indipendentemente dalle istituzioni e mettendo a disposizione il proprio tempo investendo in “capitale sociale”, con il solo premio di vedere realizzato il proprio progetto per la collettività. Il disagio abitativo invece avviene nel momento in cui non vi sono soluzioni adeguate in termini di diritto alla casa. Sono quelle situazioni in cui la mancanza di una dimensione abitativa adeguata determina una fatica dal punto di vista sociale. Il tema è molto ampio e difficile comunque da definire in due righe.

2) Cosa è SUPER e quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a farlo nascere?

SUPER – il Festival delle Periferie è un festival lento che nasce dall’associazione TumbTumb e, oltre a me, vede la presenza di un folto gruppo di professionisti della fotografia, dell’urbanistica, architettura, antropologia, design, geografia, sociologia. Il gruppo ha voluto mettere le proprie professionalità in discussione per provare a ribaltare lo stereotipo che vuole leggere le periferie, nei giornali e nelle campagne politiche, solo come luoghi del disagio e del degrado. Pur non negando le problematiche di alcuni quartieri in particolare, abbiamo però cercato di conoscere tutte quelle normalità straordinarie che si attivano, propongono progetti, preservano il proprio quartiere. Abbiamo così fatto 23 tour incontrando 160 realtà tra singoli individui, associazioni, gruppi informali. Le abbiamo richiamate per lavorare a 7 giornate di riflessione su macro temi incontrati durante il nostro percorso (la vita tra le case, risignificare regole e luoghi, il racconto dei racconti, il capitale sociale, essere grandi essere piccoli). Abbiamo realizzato 10 progetti autoritari che abbiamo messo in scena in una grande festa itinerante in ottobre 2018 e abbiamo realizzato 5 laboratori itineranti con 5 antenne locali per provare a dare risposta a questioni aperte in città. Il nostro compito è quello di dare voce e cercare di fare emergere temi e questioni inascoltate.

3) Il racconto del territorio può secondo te svolgere una funzione positiva per SUPER e per i progetti come il tuo?

Parlando di SUPER, sicuramente il racconto del territorio è prezioso: noi stessi proviamo a  raccontare quanto più possiamo, ma serve anche far ricadere in un progetto o un pensiero ciò che si  ascolta, altrimenti diventa storytelling, narrazione fine a se stessa. Il nostro compito invece è quello di ragionare su quanto impariamo grazie alle realtà che abbiamo in questi anni incontrato.

Ascolta il Canale Super – il Festival delle Periferie a Milano e facci sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto.
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